mercoledì 10 settembre 2014
UN POST AL GIORNO VERSO IL 15 SETTEMBRE/8 ERA INNAMORATO DI GESU'
Il post di oggi collega quanto scritto ieri sul perdono alla fonte d'ispirazione principale di padre Puglisi: come avrete capito è il Vangelo e quindi Cristo stesso.
Per i volontari della parrocchia e per i giovani sacerdoti che gli chiedevano consiglio, 3P aveva pronta una risposta semplice. Ecco il metodo da adottare:
"Dovete far vedere di essere innamorati di Gesù e la gente vi verrà dietro, altrimenti non vi staranno a sentire".
Tra i suoi campi scuola, tra le sue relazioni, la più bella è quella dedicata appunto a Cristo.
Così descrive padre Puglisi il particolare rapporto che si instaurava tra Gesù e i giovani:
"Sembra che i giovani affascinassero Gesù. In essi trovava senza dubbio l'eterna giovinezza di Dio. Apprezza i loro ideali, il loro desiderio di novità, la mancanza di egoismo, l'ampiezza di orizzonti, l'entusiasmo che li spinge verso il futuro".
Ed ecco come 3P parlava di Gesù e del perdono, un insegnamento che aveva fatto suo:
"Gesù ama tutte le persone che incontra, fosse anche il suo peggior nemico. Infatti una delle sue ultime parole è stato il perdono per quelli che lo avevano inchiodato sulla croce. Era un individuo di una tenerezza umana fuori dal comune, con un cuore compassionevole e indulgente di fronte alla debolezza umana, pronto a perdonare tutto".
Un teologo che ha studiato il pensiero di padre Puglisi ha scritto che la sua ispirazione era "cristocentrica".
Ecco un'altra delle sue riflessioni:
"Gesù ci ama. L'amore profondo in lui c'è sempre, nonostante il rifiuto e l'incomprensione, l'incapacità di alcuni di mettersi nell'ottica cristiana. Gesù, perciò, propone, non impone. Lascia liberi, liberi di sbagliare, di seguire una propria scelta. Ma ama, ama lo stesso..."
E ancora: "L'amore per Dio purifica e libera. Ciò non vuol dire che veniamo spersonalizzati ma, anzi, la nostra personalità viene esaltata e potenziata, cioè viene data una nuova potenzialità alle nostre facoltà naturali, alla nostra intelligenza. Viene data una luce nuova alla nostra volontà".
In conclusione una frase simbolica delle scelte di Padre Puglisi, nell'accettazione anche del sacrificio estremo: "Il discepolo di Cristo è un testimone. La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio. Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla testimonianza. Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemente persino morire per essere con Cristo. Ecco, questo desiderio diventa desiderio di comunione che trascende persino la vita".
Ed ecco un articolo su padre Puglisi comparso su Il Tempo di Roma
http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/libri/2013/06/16/don-puglisi-il-prete-che-fece-tremare-la-mafia-1.1148428
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il consiglio vale per tutti!!!!
RispondiEliminaCrocifissa Provenzani
Buon lavoro in ricordo di Don Pino!!!..."
RispondiEliminaCarlo Del Bello
Era innamorato di Gesù forse perché sapeva che la croce l'avrebbe condivisa fino in fondo con il suo Maestro. Prega per noi.
RispondiEliminaVincenzo Smiriglio
essere innamorato di Gesù...che bello!!!! ...è la cosa più bella al mondo
RispondiEliminaSuor Vincenza Benfante