Oltre quarantamila visualizzazioni per il blog che state leggendo, il primo dedicato a padre Pino Puglisi. Arrivati a questo traguardo, è d'obbligo un ringraziamento per tutti i lettori che ci hanno seguito dal primo momento, circa un anno fa, o si sono aggiunti lungo la strada. In poco tempo questo blog è diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire la figura del sacerdote-martire. Attraverso i suoi scritti in via di pubblicazione, le testimonianze di chi l'ha conosciuto, le news sulle iniziative che man mano si organizzano per ricordarlo.
Ma il blog ha anche un altro compito: tenere alta l'attenzione sulla questione centrale che portò all'uccisione di padre Pino. La mafia non sopportava la sua azione pastorale, l'evangelizzazione capillare sul territorio, la trasformazione delle coscienze che era in atto a Brancaccio, soprattutto nel cuore dei giovani.
Apprendiamo dalle intercettazioni in carcere che Salvatore Riina, il capo dei capi, di padre Puglisi pensava proprio questo: “Il quartiere lo voleva comandare iddu. Ma tu fatti il parrinu, pensa alle messe, lasciali stare…il territorio…il campo…la Chiesa…lo vedete cosa voleva fare? Tutte cose voleva fare iddu nel territorio…”.
Ed è tale l’odio per un sacerdote “che interferisce” da proferire minacce di morte anche per don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, un altro “parrinu” che non si limita “a farsi le messe”, ma è impegnato da anni sul fronte dell’evangelizzazione, dell’aiuto agli ultimi e anche nelle campagne per il sequestro dei beni.
Qual è allora il valore di questo martirio? L'accertamento è una prova di maturazione e crescita per la stessa Chiesa, un punto di svolta. Riconoscere don Puglisi come martire vuol dire che tutti i mafiosi sono - finalmente - gettati fuori dal Tempio, occupato abusivamente e subdolamente con tanto di santini bruciati e bibbie del padrino e processioni asservite al boss di turno (gli esempi sono recenti e pure le parole di Papa Bergoglio!)
Vuol dire applicare concretamente il principio, già espresso nei documenti dei vescovi siciliani subito dopo il delitto Puglisi, che mafia e Vangelo sono incompatibili. Riscattando nel sangue del parroco di Brancaccio un passato dove non si possono negare le sottovalutazioni e le mancate denunce.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Se ne avete perso qualcuno, gli articoli più letti tra i 150 pubblicati finora sono:
- La recensione del romanzo di Alessandro D'Avenia "Ciò che inferno non è"
cliccate qui
- 15 settembre, il giorno di padre Puglisi (contiene la registrazione della sua voce che pronuncia la famosa frase "E se ognuno fa qualcosa...")
cliccate qui
- La sua relazione "Sì, ma verso dove"
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- Vero e falso nel film "Alla luce del sole"
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- Padre Puglisi racconta com'era Gesù.
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Se invece cercate l'elenco degli scritti di padre Puglisi pubblicati finora ecco il post con l'indice
cliccate qui
A questi occorre aggiungere la relazione "La vocazione dell'uomo" che, divisa in tre parti, trovate
cliccando qui (prima parte) Avere o essere
cliccando qui (seconda parte-Il Concilio)
cliccando qui (terza parte) Siamo come le tessere di un mosaico
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Buona lettura e ancora grazie a tutti!
(francesco deliziosi)
Non ci stancheremo mai di ricordarti, Padre Pino Puglisi!
RispondiEliminaAdriana Rossella Bellavia
Dopo che ho visto il film con Zingaretti ho capito il perché della sua morte, ma ringrazio Dio per avercelo dato, perché quello che ha seminato produce frutto. Grazie
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