15 settembre 2016: una suora di Madre Teresa prega davanti alla tomba di padre Pino Puglisi |
"Non era un prete antimafia, ma un prete uomo, un uomo libero". Appassionata omelia dell'arcivescovo Corrado Lorefice per ricordare padre Pino Puglisi in cattedrale a Palermo
«Ognuno
di noi non deve essere schiavo dei propri piccoli interessi, del proprio io.
Noi non educhiamo nessuno, non possiamo bloccare nessuna mentalità mafiosa,
illegalità, potere occulto, se non recuperiamo la liberà del cuore. Questo è il
vero senso di chi fa politica, delle istituzioni, di noi preti». Monsignor
Corrado Lorefice celebra, per la prima volta da vescovo, la messa per
l’anniversario (il 23°) dell’assassinio per mano mafiosa di don Pino Puglisi e
mostra il volto da «uomo libero» di quel sacerdote, con cui lui aveva
collaborato nel Centro regionale vocazionale, proprio all’inizio degli anni
Novanta. «Non vi scandalizzate - dice l’arcivescovo in una Cattedrale piena di
amici di don Pino, di autorità, di sacerdoti -. Don Pino non era un prete antimafia, per questo lui è
stato temuto, perché è andato alla radice. Non doveva farsi un nome, apparire
sotto i riflettori. Aveva un unico obiettivo: che gli altri abbiano vita,
perché aveva incontrato il Signore Gesù, la cura degli altri».
Accanto
all’altare è posta la reliquia del beato martire della Chiesa palermitana, in
una teca d’argento. Nella navata sinistra, la tomba di don Pino, a forma di
spiga di grano, quel chicco che, se non muore, non porta frutto. Di mattina
tantissimi bambini, con gli operatori del Centro Padre nostro, guidato da
Maurizio Artale, hanno portato un omaggio floreale sul quella tomba. Nel
pomeriggio la celebrazione solenne: al fianco dell’arcivescovo, il parroco di
San Gaetano a Brancaccio, don Maurizio Francoforte, e don Luigi Ciotti,
fondatore di Libera, che in serata è salito sul palco della manifestazione
artistica «Festa con 3P», organizzata per consegnare alla città il messaggio di
Puglisi.
Alla
messa in Cattedrale ci sono il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone,
la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, il sindaco
Leoluca Orlando, il questore, Guido Longo, il prefetto Antonella De Miro e
numerose autorità civili e militari.
«Don Pino non era un prete antimafia: era un
prete uomo, un uomo prete. La vera forza della sua testimonianza è stata la sua
ferialità, questo stare al suo posto, da uomo mite, libero, a fare il suo
lavoro giorno dopo giorno. Sapeva di dover donare la sua vita perché altre
generazioni non fossero schiave del padrino, ma conoscessero il vero Padre»,
afferma Lorefice, durante un’omelia
appassionata. L’arcivescovo sottolinea la necessità di «riscattare questa
nostra città da chi vuole asservirla perché ha obiettivi di potere e oppressione,
nel segno della criminalità e della illegalità». Poi saluta le autorità,
ringrazia la presidente Bindi, ma a tutti dice: «Siamo contenti di esserci
ritrovati, perché dobbiamo ridare voce alla testimonianza feriale di don Pino».
E
la Bindi ricorda: «Don Pino Puglisi è il testimone di una fede profonda e
autentica, vissuta con libertà e amore nel servizio ai più deboli e agli
emarginati. La mafia lo ha ucciso, nel giorno del suo compleanno, perché
resisteva, con la mitezza del Vangelo, al dominio violento che le cosche
esercitavano a Brancaccio. Cosa Nostra non poteva tollerare un prete che non si
piegava alla logica mafiosa dell'omertà e della paura, ma al contrario lavorava
a restituire fiducia nella vita e speranza in un futuro diverso a tanti
ragazzi».
Tra
le varie iniziative ieri, l’incontro nella sede della seconda circoscrizione, a
Brancaccio, con il presidente Antonio Tomasello, il sindaco Orlando e alcuni
esponenti della giunta comunale. Sono stati inaugurati gli antichi lavatoi
restaurati di via Germanese, che diventeranno sede di legalità a Brancaccio ed
ospiteranno eventi, convegni e cineforum, gestiti dalla seconda circoscrizione,
assieme alle scuole, alla parrocchia ed al mondo associazionistico del
territorio. Premiati anche i vincitori del concorso scolastico per
l'intitolazione del tram della linea 1 che passa per le strade del quartiere
Brancaccio. Si chiamerà «Freccia 3P Padre Pino Puglisi».
Alessandra
Turrisi
Giornale
di Sicilia 16 settembre 2016
Vivo e vegeto in mezzo a noi; Grande
RispondiEliminaGiuseppe Crimaldi