domenica 31 marzo 2019

DON PINO RICORDATO ANCHE NEL MANTOVANO




Un momento di riflessione sul martirio di don Pino Puglisi anche in Lombardia. "Santi e risorti": questo infatti il tema scelto a Suzzara (provincia di Mantova) per il percorso della Quaresima 2019. Una serie di incontri su personalità esemplari della dedizione cristiana all'amore del prossimo fino all'estremo sacrificio. Il percorso, coordinato da monsignor Paolo Gibelli, coinvolge varie parrocchie della zona ed è presentato in un programma che si apre con questa frase: "Ciascun santo è un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di Gesù Cristo e dona al suo popolo" (Gaudete et Exsultate 21). L'incontro conclusivo, venerdì 5 aprile alle 21 (alla parrocchia Santa Famiglia di Suzzara in via Papa Giovanni XXIII, n.2) sarà dedicato al sacerdote-martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 e beatificato il 25 maggio 2013. 


Si tratta della prima vittima di mafia a essere diventata un martire della Chiesa cattolica. A presentare la sua figura è stato invitato il giornalista palermitano Francesco Deliziosi, allievo, amico e collaboratore di don Pino durante gli anni di Brancaccio. Il giornalista presenterà il suo libro "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" (Rizzoli-prefazione dell'arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice) che, partendo dai 15 anni di conoscenza personale, raccoglie e analizza per la prima volta tutti gli scritti più significativi di don Pino. La frase che dà il titolo al volume è quella più famosa del Beato e venne pronunciata proprio a pochi mesi dal delitto. Un invito all'impegno e alla testimonianza cristiana pronunciato a Brancaccio anche se sotto l'incubo delle minacce e delle violenze che precedettero l'agguato mafioso. Deliziosi è stato anche componente della Commissione diocesana per l'istruttoria della beatificazione e ha collaborato col Postulatore della causa. L'incontro sarà l'occasione sia per ripercorrere la biografia di don Pino sia per illustrare il significato del suo martirio, onorato anche da Papa Francesco durante la sua visita a Palermo del 15 settembre 2018.

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