Murales a Palermo per colorare la città e non dimenticare. Un progetto d’arte contemporanea che consiste in un "programma di interventi urbani". Sono diversi in questi giorni i murales che campeggiano in diverse strade di Palermo e che raffigurano personaggi simbolo della città come Giovanni Falcone o padre Pino Puglisi, uccisi entrambi dalla mafia.
Si tratta di tanti progetti artistici legati al programma “23 maggio 2021 - Spazi Capaci/Comunità Capaci” curato da Alessandro de Lisi e prodotto dalla Fondazione Falcone e dal Miur. Il giorno della presentazione del progetto sarà il 23 maggio, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.
Nel dettaglio a pochi metri dall'Aula Bunker del carcere Ucciardone, teatro del maxiprocesso, Andrea Buglisi ha realizzato "La porta dei Giganti". Sono due murales raffiguranti uno Giovanni Falcone, sulla facciata di un edificio di via Duca Della Verdura, l'altro, Paolo Borsellino sulla parete di uno stabile di via Sampolo.
Davanti all'albero Falcone in via Notarbartolo, invece, sarà collocata "L'attesa", una scultura dell'artista Peter Demetz che raffigura una giovane donna che rappresenta l'attesa di una città per la Giustizia.
Nel cortile dell'Aula Bunker dell'Ucciardone sarà poi allestita "Branco", installazione in ferro, lamiere e cemento di Velasco Vitali. L'opera rappresenta 54 cani a grandezza naturale che simbolizzano la fame di potere criminale e l'abuso della criminalità mafiosa sulla società, ma anche la reazione, la lotta civile.
A Brancaccio, infine, nella piazza Anita Garibaldi (oggi intitolata al Beato) dove si trova la Casa-Museo di don Pino Puglisi, l'artista Igor Scalisi Palminteri ha realizzato "Roveto Ardente". Si tratta di un murale che ritrae il sacerdote ucciso dalla mafia proprio in quel luogo, un roveto ardente e un fiammifero: lui ha acceso una fiamma che non si esaurisce.
Sulla sua pagina facebook Igor Scalisi Palminteri ha scritto mentre stava lavorando al progetto: "Per me erano gli anni della Gi.Fra, la gioventù francescana. L’omicidio di 3P, nel 1993 fu il colpo di grazia. In città e nelle parrocchie il lavoro di Padre Pino Puglisi era ben noto e risuonava come un monito e un esempio. Come una montagna, come il mare. Quando ho appreso la notizia il mio cuore si è spento, il quel momento ha smesso di sperare! Ero al suo funerale sotto il ponte di via Giafar, uno dei posti più brutti della mia città. Un palco, migliaia di persone in lacrime e attorno il paesaggio più grigio e arido che si possa immaginare ma comunque eravamo lì. BRANCACCIO, la periferia, il non sogno. Oggi dopo quasi 30 anni sto dipingendo, nella piazza dove è stato assassinato, un trittico. Si chiamerà “Roveto Ardente”. Oggi ho completato il primo dei tre dipinti. Oggi non sono più triste perché ho capito che cosa nostra non ha ucciso il tuo sorriso. Quel sorriso è dentro di me è sulle mie labbra. Caro Padre Pino Puglisi sei l’uomo, il mistico e il visionario che ha vinto la morte! Ti amo!". Mai testimonianza più efficace!
Meraviglioso, onore al Beato Pino Puglisi e alla chiesa palermitana, complimenti Igor un opera eccezionale, hai riscattato i Palermitani con questa splendida immagine. Beato 3P per sempre nei nostri cuori, intercedi perché Dio Misericordioso distrugga i virus che alimentano la mafia e la corruzione - Francesca Paola Corrao
RispondiEliminaEterno padre Pino Puglisi, chi ha amato fino a morire, in realtà non muore mai
RispondiEliminaAntonella Riccobene