Anche Messina rende omaggio a don Pino Puglisi, il sacerdote martire ucciso dalla mafia a Brancaccio 30 anni fa (15 settembre 1993). L'iniziativa è della parrocchia Madonna delle Lacrime (via Santo Bordonaro), guidata da don Giuseppe Di Stefano, che ha inserito all'interno della festa patronale in corso di svolgimento un momento di ricordo del Beato (di cui in parrocchia viene custodita una reliquia e c'è una fortissima devozione).
Oggi (venerdì 25) alle 21,30 sul sagrato della chiesa in un incontro aperto a tutti sarà ospite Francesco Deliziosi, caporedattore del Giornale di Sicilia, che è stato allievo di don Puglisi e ne ha scritto la biografia e raccolto gli scritti, collaborando con il postulatore per la causa di beatificazione. Per questa sua attività, il giornalista riceverà il premio "Il mandorlo dell'attenzione" presentando i suoi due libri (entrambi pubblicati da Rizzoli, i diritti d'autore vanno in beneficenza): "Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" (la biografia riconosciuta come la più completa) e "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" (la prima raccolta di tutti gli scritti del Beato).
Molti i legami tra la figura di don Puglisi e Messina che gli ha intitolato una via nel 2017 nel rione Gescal. La madre, Giuseppina Fana, era nata a Patti e visse a Piraino (contrada San Costantino) e il sacerdote spesso tornava a Calanovella a trovare amici e conoscenti. Il Palacultura di Gliaca di Piraino è intitolato per questo al Beato e Patti ha conferito a don Pino Puglisi la cittadinanza onoraria nel 2018. Al Beato è intitolata la onlus messinese Fondazione Anti Usura Padre Pino Puglisi. A Motta d’Affermo il Beato tenne diversi "campi scuola" con i suoi ragazzi nelle estati degli anni Ottanta in collaborazione col movimento Presenza del Vangelo.
L'articolo della Gazzetta del Sud |
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