Auguri di buon Natale a chi segue questo blog che quest'anno festeggia per aver superato i dieci anni di attività. Ringraziamo tutti quanti hanno seguito la nostra ricerca, nata con l'obiettivo di far conoscere al meglio, attraverso documenti, iniziative e testimonianze, la vita e l'operato di Don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993 e riconosciuto martire della Chiesa cattolica nel 2013. Proprio l'anno dopo, ad agosto 2014, è nato questo blog che a oggi ha raccolto nei suoi oltre 10 anni di vita ben 750.065 visualizzazioni. Con l'imponente numero di post, documenti, foto e video rappresenta oggi on line la principale fonte di riferimento per chi vuole conoscere il sacerdote-martire. Innumerevoli soprattutto gli studenti che hanno attinto per le loro ricerche a questo blog. Grazie ancora a tutti.
Per questo Natale 2025 facciamo gli auguri a tutti proponendo la lettera che don Pino Puglisi scrisse a dicembre del ’92 agli uomini di Brancaccio che erano detenuti nel penitenziario dell’Ucciardone. Quello fu il suo ultimo Natale. Non gli diedero il tempo di arrivare alle feste del 1993. Ecco la lettera:
«Cari amici del quartiere Brancaccio detenuti in questa casa circondariale, in occasione del Natale noi del centro di accoglienza Padre Nostro desideriamo farvi sapere che anche noi, oltre naturalmente ai vostri cari, rivolgiamo il nostro pensiero a voi e alla vostra condizione di spirito. Comprendiamo la vostra sofferenza. A Natale è forte il desiderio di stare insieme ai vostri cari. È nostra intenzione, se ci sarà permesso e se lo vorrete, venirvi a trovare per portarvi una parola di conforto.
E vorremmo che, quando sarete finalmente liberi, questo contatto continui nel centro di accoglienza, perché riteniamo che, incontrandoci e parlandoci, si possano creare le condizioni di spirito per vivere con quella serenità necessaria per affrontare in maniera diversa le difficoltà della vita. Serenità che porterebbe senz’altro la pace oltre che a voi, anche alle vostre famiglie. Buon Natale».
In questo bellissimo testo si trova tutta la delicatezza e la capacità di dialogo che animava padre Pino. Intanto la lettera si apre con un «cari amici» che la dice lunga. In un momento come quello del Natale in cui la solitudine dietro le sbarre pesa sui cuori, il sacerdote dice «comprendiamo la vostra sofferenza». Parlando non come un solo uomo ma a nome di tutti i volontari del Centro Padre Nostro. Puglisi chiede la possibilità di «portare una parola di conforto», senza disquisire se il detenuto abbia alle spalle reati da poco o delitti orrendi. Il comune obiettivo è «la pace». Spicca anche la frase «quando sarete finalmente liberi»: liberi dal carcere, evidentemente, ma forse liberi anche da catene ben più pesanti, quelle della criminalità organizzata. La speranza del parroco è chiara: «Incontrandoci e parlandoci» forse si può intraprendere un cammino alternativo e trovare «quella serenità necessaria per affrontare in maniera diversa le difficoltà della vita». Le porte della chiesa di padre Puglisi erano sempre aperte anche per gli ex detenuti.
Buon Natale a tutti!
(la citazione e la spiegazione dello scritto sono tratte dal volume che raccoglie gli scritti del sacerdote-martire: "Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto" - Rizzoli - a cura del giornalista Francesco Deliziosi)
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