Brancaccio festeggia i 25 anni della scuola media «Padre Pino Puglisi». Il 13 gennaio del 2000 l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi inaugurò l’istituto che si trova in via Francesco Panzera nel quartiere del parroco martire ucciso per mano mafiosa il 15 settembre del 1993. Don Puglisi lottò fortemente per la sua realizzazione per allontanare i tanti ragazzini dalla strada.
Ieri si è celebrato l’anniversario alla presenza delle istituzioni e dei vertici del mondo della scuola. Presenti, fra gli altri, la dirigente scolastica Angela Randazzo, il suo vice Domenico Buccheri nelle vesti di «ciceroni», ma anche l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Aristide Tamajo, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo in quel periodo, Maurizio De Lucia, procuratore capo del capoluogo siciliano, Guido Di Stefano direttore generale dell’Usr Sicilia, Toti Cecala, presidente del consiglio scolastico provinciale, e Maurizio Gentile, responsabile dell’osservatorio provinciale contro la dispersione scolastica. Non sono mancate le testimonianze per il lavoro di una scuola che adesso conta circa 900 allievi, come quella di Valentina Fontana, alunna, e di Loredana Di Fiore, genitore.
Tra i momenti toccanti dell’incontro, l’inno di Mameli eseguito dagli alunni, ed il saluto della dirigente scolastica, affetta da Sla ed in sala accompagnata da operatori Samot. «Con orgoglio, possiamo affermare di costituire oggi un punto di riferimento determinante per le famiglie del territorio - ha sottolineato Randazzo - , di essere contrassegnati da uno stile educativo accogliente e inclusivo, fondato sul rispetto, lealtà e legalità, così da dare ai giovani di Brancaccio la possibilità di guardare avanti liberamente. Mi ritengo testimone del senso di umanità di questa comunità. Il sogno di Padre Puglisi è diventato realtà».
Il professore Buccheri, presente 25 anni fa, racconta: «È cambiato tanto. Finalmente i ragazzi del quartiere non devono più cercare una scuola dove essere accolti. Il quartiere ha recepito il messaggio: questa non è solo la scuola dell’obbligo ma serve per la crescita dei figli e dare un futuro. C’è ancora molto da fare: mancano parecchi servizi. Occorre lo sbocco lavorativo».
C’è stato il ricordo anche di Alessandra Siragusa, scomparsa nel 2013, che nel 1997, quando era assessore, spinse per la realizzazione dell’istituto. «Volle – dice Orlando – con tutta l’amministrazione comunale questa scuola. Ricordo anche la volontà del presidente Ciampi di essere presente a tutti i costi: ci spinse a rinviare l’inaugurazione da settembre alla prima metà di gennaio». De Lucia osserva: «Palermo ha bisogno di scuole a livello culturale in centro ed in periferia per coltivare i propri talenti. A 25 anni di distanza molto è cambiato ma non tutto è cambiato: purtroppo la presenza mafiosa c’è ancora ma gli spazi di libertà e legalità sono diversi e questo evento lo testimonia».
Edoardo Ullo
Giornale di Sicilia 14 gennaio 2024
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