Mons. Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi |
venerdì 4 settembre 2015
PROCESSIONI, FESTE E FUNERALI: DECALOGO ANTIMAFIA DEI VESCOVI CALABRESI
"Una proposta seria per passare dalle parole ai fatti nella lotta alla criminalità": il neo-presidente dei vescovi calabresi, mons. Vincenzo Bertolone, ha definito così il documento "Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare" elaborato per mettere un freno a infiltrazioni criminali nel cuore dei riti cristiani. Si tratta di una svolta epocale che è auspicabile che venga recepita anche dalle altre chiese locali a partire da quella siciliana.
giovedì 3 settembre 2015
IL BLOG DI PADRE PUGLISI COMPIE UN ANNO. ECCO L'INDICE DEI SUOI SCRITTI PUBBLICATI
- Un anno fa nasceva il blog dedicato a padre Pino Puglisi: in poco tempo è diventato il principale punto di riferimento su internet per quanti vogliano approfondire la vita del sacerdote-martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 e il valore del suo insegnamento. Oggi il blog ospita circa 150 articoli, foto e video e ha avuto oltre 34 mila visualizzazioni con notevoli contatti pure dall’estero (Stati Uniti, Francia, Spagna, Israele). Di pari passo anche la pagina su Facebook collegata al blog (Beato Giuseppe Puglisi) ha superato i 3.500 Mi Piace.
mercoledì 2 settembre 2015
INIZIATIVA A ROMA IL 15 SETTEMBRE IN MEMORIA DI PADRE PINO PUGLISI
Chi era davvero don Pino Puglisi? Che significato ha per la Chiesa
cattolica la sua beatificazione come martire? Qual è il modello di azione
pastorale che la comunità cristiana deve tenere presente per onorarne davvero
la memoria? Cercherà di rispondere a queste domande una iniziativa che si terrà
a Roma per commemorare l’anniversario dell’omicidio di don Puglisi, ucciso
dalla mafia sotto casa a Brancaccio il 15 settembre del 1993.
Proprio la sera del 15 settembre prossimo, a 22 anni dall’agguato, la
Comunità di Sant’Egidio e la parrocchia di San Frumenzio (via Cavriglia 8,
Roma) hanno organizzato un momento di riflessione su “Don Pino Puglisi:
misericordia e martirio”.
domenica 23 agosto 2015
DOCUMENTI/FUNERALI DEL BOSS, L'ARTICOLO DI CONDANNA DELL'OSSERVATORE ROMANO
L'Osservatore Romano ha ricordato la ferma presa di posizione contro la mafia di Papa Bergoglio |
Massima prudenza e discernimento perché il funerale non sia strumentalizzato e non diventi "uno scandalo". Sulla polemica per le esequie del patriarca della famiglia Casamonica a Roma interviene l'Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano. E, in maniera molto significativa, affida il giudizio sulla vicenda a una intervista con monsignor Vincenzo Bertolone, postulatore della causa per il riconoscimento del martirio di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. L'articolo ricorda anche la ferma presa di posizione di Papa Bergoglio a Sibari, dove ha ricordato che gli appartenenti a organizzazioni criminali sono scomunicati, concludendo che con questi pronunciamenti "non ci sono zone d'ombra". Ribadita anche l'incompatibilità tra mafia e Vangelo. Nel corso dell'articolo si riportano anche dichiarazioni nette di condanna sull'episodio di don Luigi Ciotti e di monsignor Giancarlo Bregantini, ricordando come stiano venendo fuori pesanti responsabilità da parte delle istituzioni civili.
domenica 19 luglio 2015
REGISTA FRANCESE A PALERMO: GIRERA' UN DOCUMENTARIO SU PADRE PINO PUGLISI
La regista francese Emmanuelle Nobecourt-Burel |
Sopralluoghi e colloqui a Palermo in questi giorni di metà luglio per Emmanuelle Nobecourt-Burel, regista parigina. Per conto del secondo canale della tv statale francese realizzerà un documentario di mezz'ora su padre Pino Puglisi. L'iniziativa fa parte di una mini-serie in quattro puntate dal titolo "I Cristiani che resistono" e andrà in onda tra le trasmissioni di argomento religioso che vengono realizzate da quel canale.
domenica 5 luglio 2015
“L’ULTIMO SORRISO”: IL PRIMO DOCU-FILM SU PADRE PINO PUGLISI
La regista Linda Ferrante e il commissario Sergio Quartana |
“L’ultimo Sorriso” è il titolo del primo docufilm sulla vita di Padre Pino Puglisi. Da un’idea del Commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo, in collaborazione con la giovane regista palermitana Linda Ferrante, direttrice della “Cosmo Cinematografia“, nasce a Palermo un nuovo progetto cinematografico.
“Con la realizzazione del film documentario su Padre Pino Puglisi – afferma Quartana – cercheremo di far conoscere alla gente il lato spirituale ed umano di quest’uomo che è stato un’importante figura per la nostra terra. Lui non solo si è opposto alle ripetute minacce della mafia, ma soprattutto è riuscito a sviluppare importanti attività che hanno portato ad un evidente miglioramento e ad un cambiamento radicale tra i giovani del quartiere Brancaccio di Palermo”.
La sceneggiatura è stata interamente scritta dalla regista in soli due mesi, dopo una serie di incontri ed una lunga raccolta di testimonianze anche da parte della famiglia stessa di Padre Puglisi. Le musiche sono scritte dal compositore Nicolò Renna ed eseguite da Room Quartet, Giò Patania è l’autore dell’unica canzone presente nel docufilm, fotografia e montaggio di Maurizio Vuturo, operatore video Daniele Sicilia ed i testi dei monologhi sono di Teresa Gammauta (già autrice di un fumetto su Padre Pino).
Il cast è principalmente composto da attori non professionisti, scelta tecnica fortemente voluta dalla regista; per il volto di Padre Puglisi è stato scelto, non solo per la sua evidente bravura ma anche per una leggera somiglianza fisica, il noto attore palermitano Paride Benassai.
“Le prime riprese del docufilm sono state girate il 3 aprile 2015 – racconta la giovane regista – e si concluderanno entro il mese di Ottobre. Stiamo cercando di girare tutte le scene in maniera lineare e cronologica; le location sono tutte su Palermo e provincia. Proveremo a ripercorrere la vita di Padre Puglisi attraverso i veri ricordi e le testimonianze di quotidianità, mettendo in evidenza la sua scoppiettante personalità nell’affrontare realtà molto serie e drammatiche”.
Articolo tratto da www.vivisicilia.com
sabato 4 luglio 2015
AL VIA I LAVORI PER LA CHIESA INTITOLATA A PADRE PUGLISI
Brancaccio: il progetto della chiesa intitolata a padre Pino Puglisi: il campanile, alto 34 metri, sarà visibile in tutta la zona orientale di Palermo |
Sono
partiti i lavori in via Fichidindia, nel cuore di Brancaccio, a Palermo, dove
sorgerà la chiesa sognata da don Pino Puglisi. Su un terreno di 12.000 metri
quadrati confiscato alla mafia, sorgeranno la chiesa e alcuni locali per svolgere
incontri e attività ludiche e sportive per i ragazzi.
A due anni dalla posa
della prima pietra e dopo un lungo iter burocratico il progetto è stato
presentato alla comunità parrocchiale di San Gaetano, dal cardinale Paolo Romeo,
insieme al parroco don Maurizio Francoforte e ai progettisti. “Il sogno del
beato padre Puglisi - afferma il cardinale Romeo - comincia a diventare realtà.
Abbiamo lottato fortemente per realizzarlo. Adesso contiamo sull’aiuto di tutta
la città per realizzarlo”. Il progetto, firmato da Daniela Federico e Ciro
Trentacosti, sarà realizzato in due anni dalla ditta Eurocostruzioni e avrà un
costo complessivo di circa 9 milioni di euro. Intanto saranno realizzati la
chiesa e i locali per un valore complessivo di 4 milioni e 700mila euro
finanziati con i fondi dell’8 per mille. Successivamente con le risorse che
dovrebbero arrivare dalle donazioni, si procederà con la costruzione dei
laboratori, del campo sportivo polivalente, dell’anfiteatro e dell’area verde di
6mila metri quadrati. Era questo il cuore del progetto sognato da Puglisi, un
luogo d’incontro e non soltanto la chiesa.
(Dall'agenzia religiosa SIR)
mercoledì 10 giugno 2015
LA LEZIONE DI PADRE PUGLISI: DUE GIORNI DI INIZIATIVE A SIRACUSA
Un'immagine della cerimonia di beatificazione (25 maggio 2013) |
Lo ha ribadito, venerdì sera, a Carlentini (SR), nella chiesa Santa Tecla, durante la presentazione del suo libro “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” edito da Rizzoli, il giornalista Francesco Deliziosi, capo redattore del Giornale di Sicilia, allievo e amico di Padre Puglisi che dopo la sua uccisione si è dedicato a mantenerne viva la memoria.
martedì 19 maggio 2015
25MILA VISUALIZZAZIONI PER IL BLOG DI PINO PUGLISI. ECCO L'INDICE DEI SUOI SCRITTI
Il blog che state leggendo ha superato le venticinquemila visualizzazioni. Nato appena nello scorso settembre, è presto diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire o meditare sia sugli scritti di padre Pino Puglisi che sulle testimonianze degli amici che hanno accompagnato la "missione" del sacerdote-martire. Tra queste ultime quelle di Agostina Aiello, Parola Geraci, padre Gaspare Di Vincenzo. E altre ancora si aggiungeranno. Per gli scritti di 3P potete consultare l'indice di quanto pubblicato in questo post
cliccando qui
E inoltre ecco le relazioni pubblicate negli ultimi giorni
"Ecco come pregava Gesù" cliccate qui
Il Padre Nostro e la misericordia di Dio cliccate qui
Siate innamorati di Gesù cliccate qui
Scoprite nei vostri cuori la vocazione cliccate qui
Il 25 maggio sarà il secondo anniversario del riconoscimento del martirio di Pino Puglisi da parte della Chiesa. Uniamoci in preghiera per riuscire a seguire in pieno il suo esempio e perché Palermo e la Sicilia, col suo aiuto, sappiano estirpare la malapianta della mafia.
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E inoltre ecco le relazioni pubblicate negli ultimi giorni
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Il Padre Nostro e la misericordia di Dio cliccate qui
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Il 25 maggio sarà il secondo anniversario del riconoscimento del martirio di Pino Puglisi da parte della Chiesa. Uniamoci in preghiera per riuscire a seguire in pieno il suo esempio e perché Palermo e la Sicilia, col suo aiuto, sappiano estirpare la malapianta della mafia.
venerdì 15 maggio 2015
TESTIMONIANZA DAL CONGO. PADRE GASPARE: PINO PUGLISI COME IL CHICCO DI GRANO CHE MUORE E DA' GRANDE FRUTTO
Padre Gaspare Di Vincenzo è un missionario comboniano impegnato in Congo, un paese dilaniato dalla guerra civile, dove la violenza dell'estremismo islamista aggrava una situazione di povertà estrema, minacciando l'esistenza stessa delle comunità cristiane. Non sono rari, purtroppo, i casi di sacerdoti e credenti vittime di violenza o crocifissi come gli antichi martiri. Per il nostro blog, padre Gaspare ha trovato il tempo di scrivere questa toccante testimonianza: è stato infatti tra i più stretti collaboratori di padre Puglisi sul finire degli anni Ottanta, all'epoca della sua conduzione del Centro diocesano vocazioni (Cdv). Con 3P ha condiviso il cammino della pastorale vocazionale nella Chiesa palermitana, non sempre agevole e non sempre compreso da tutti i sacerdoti. Padre Gaspare racconta anche la sua reazione alla notizia del delitto, la sua partecipazione ai funerali (portò a spalla la bara). Poi, a Licata, subito dopo ha fondato l'associazione giovanile "Centro 3P" che in questi anni ha aiutato un numero enorme di disagiati e migranti. Infine il ritorno in Congo da dove ci giunge questo splendido scritto che condividiamo con gioia.
di padre Gaspare Di Vincenzo
martedì 5 maggio 2015
STUDENTI ROMANI IN VISITA NEI LUOGHI DI PUGLISI. "IL SUO AMORE CI FA AFFRONTARE SENZA PAURA LA VITA"
Un gruppo dei ragazzi in viaggio d'istruzione con la prof. Volpe davanti alla tomba di padre Puglisi in cattedrale a Palermo |
La trasformazione delle coscienze e la maturazione della spiritualità: sono questi i due "fili rossi" che legano l'attività di padre Pino Puglisi nelle sue varie esperienze fino alla sera dell'omicidio. E, a ben guardare la storia dal 1993 ai giorni d'oggi, sembrerebbe di vedere un prolungamento di questi fili rossi. In tanti si sono accostati a questa figura e ne sono rimasti come "contagiati".
Un esempio concreto arriva da Monica Volpe: è una giovane professoressa che lavora in provincia di Roma (Palombara Sabina). Ha conosciuto padre Puglisi attraverso il romanzo di Alessandro D'Avenia "Ciò che inferno non e' " e attraverso la biografia di Francesco Deliziosi "Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" (che ha ispirato D'Avenia, come lui stesso scrive alla fine del romanzo).
Dai libri è nato un progetto educativo che ha coinvolto diverse classi e docenti nella sua scuola e ha prodotto anche l'idea di un viaggio d'istruzione in Sicilia, in particolare sui luoghi del sacerdote-martire. La professoressa Volpe ha ora inviato a questo blog un resoconto di questo particolarissimo viaggio con una serie di toccanti pensieri dei ragazzi. La ringraziamo e con grande piacere pubblichiamo il suo articolo.
di Monica Volpe
domenica 3 maggio 2015
CINQUEMILA RAGAZZI RIUNITI IN RICORDO DI PADRE PUGLISI. MONTENEGRO: ABBIATE CORAGGIO CONTRO LA MAFIA
«Padre Pino Puglisi è stato un uomo straordinario che ha creduto. Quando si crede in Dio si crede nell’uomo, e lui ha creduto in Dio e ha creduto negli uomini, perché gli uomini possono cambiare. Anche se sembra che la violenza della mafia lo abbia annientato, il ricordo di lui resterà sempre vivo così come i suoi insegnamenti». Lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ai cinquemila ragazzi che hanno partecipato al «Giovaninfesta 2015», a Realmonte, la città della Scala dei Turchi, «sull’onda del coraggio» e nel ricordo del parroco di Brancaccio ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993 e proclamato beato il 25 maggio 2013.
giovedì 30 aprile 2015
PATRONAGGIO: DON PUGLISI UCCISO PERCHE' EDUCAVA AL VANGELO E ALLA LEGALITA'
Il magistrato Luigi Patronaggio |
Luigi Patronaggio è il magistrato che, con il collega Lorenzo Matassa, ha condotto le indagini sull'omicidio di don Pino Puglisi, sostenendo poi l'accusa durante i processi. Ha inviato al nostro blog questo suo intervento in cui ripercorre il suo impatto con il caso giudiziario che si è ben presto trasformato in un rapporto diretto con la figura del sacerdote-martire. Ricostruendo il periodo storico del 1992-1993, Patronaggio collega il delitto all'anatema di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi e agli attentati alle chiese di Roma: l'omicidio - sottolinea - "è stato quasi la conclusione di un piano violento avente come destinataria finale proprio la Chiesa e il suo nuovo forte atteggiamento contro la mafia". Quanto a don Puglisi fu ucciso perché "era un evangelizzatore, nel senso che educava alla cultura del Vangelo, educava alla cultura della legalità, educava a superare il male attraverso il bene".
di Luigi Patronaggio
lunedì 27 aprile 2015
DON CIOTTI: PINO PUGLISI, UNO CHE HA SALDATO CIELO E TERRA
di don Luigi Ciotti
«Era uno che non si era incanalato, che faceva di testa sua». «Predicava, predicava, prendeva ragazzini e li toglieva dalla strada... Martellava e rompeva le scatole».
Queste parole di Gaspare Spatuzza e di Giovanni Drago, mafiosi divenuti collaboratori di giustizia, basterebbero a spiegare, nella loro rozza schiettezza, perché don Pino Puglisi è stato ucciso.
Ma sono molto lontane dal dire chi davvero fosse don Pino Puglisi, da cosa nasce quel "rompere le scatole" che lo avrebbe esposto alla vendetta del crimine mafioso.
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