Un mafioso non può dirsi cristiano: lo ha detto il Papa nell'udienza generale di mercoledì 28 marzo 2018. "Pensiamo, per non andare lontano da casa, ai cosiddetti cristiani mafiosi: questi di cristiano non hanno nulla. Si dicono cristiani ma portano la morte nell'anima e agli altri. Preghiamo per loro", è stato l'invito del Papa. Il nuovo intervento di condanna della criminalità organizzata arriva a confermare altre dure prese di posizione tra cui la scomunica ricordata a Sibari in Calabria nel giugno 2014.
venerdì 30 marzo 2018
giovedì 22 marzo 2018
ANCHE DALLE POSTE ITALIANE UN FRANCOBOLLO PER DON PINO
Un piccolo spazio, quello di un francobollo, per due grandi uomini, Don Pino Puglisi e Peppino Impastato, morti entrambi per essersi ribellati alle regole mafiose.
Sono stati presentati alle Poste centrali di via Roma a Palermo i nuovi francobolli da 95 centesimi, che portano al loro interno le immagini dei due uomini ma anche delle loro frasi simbolo, che hanno contribuito a renderli eroi: "Non ho paura delle parole dei violenti ma del silenzio degli onesti", diceva spesso durante le sue omelie Don Pino (riprendendo una frase di Martin Luther King). Da oggi il suo pensiero resterà per sempre nella memoria della filatelia italiana. Sarà la stessa cosa per Peppino di Cinisi, che tramite Radio Aut era solito dire: "Informazione è resistere, resistere è preparare le basi del cambiamento".
Presenti all'evento i fratelli del beato Giuseppe Puglisi, don Leoluca Pasqua, vicario episcopale, delegato dell'arcivescovo di Palermo don Corrado Lorefice, Maurizio Artale, presidente del centro di Accoglienza Padre Nostro e Fabio Gregori, responsabile della filatelia di Poste Italiane. Il francobollo delle Poste per don Pino si va ad aggiungere a quello del Vaticano, presentato alcune settimane fa (maggiori informazioni a questo link )
PALERMO 21 marzo 2018.
venerdì 9 marzo 2018
LOREFICE: MAFIA, LA CHIESA CHIEDE PERDONO PER LE SUE OMISSIONI
Mons. Corrado Lorefice |
«La mafia è antievangelica e senza dubbio il mafioso non è e non può essere un uomo di fede. La mafia ha in odio la fede cristiana,
può avere un'espressione religiosa da strumentalizzare ma è ben
lungi dalla fede. Ti puoi convertire e avere il perdono, ma lo devi
martedì 6 febbraio 2018
BERTOLONE: PUGLISI AVREBBE SORRISO PER IL FRANCOBOLLO CHE IL VATICANO GLI DEDICA
Da monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro e Postulatore della causa per la Beatificazione di don Giuseppe Puglisi riceviamo e con gioia pubblichiamo questo articolo sull'emissione di un francobollo del Vaticano per il sacerdote-martire di cui quest'anno ricorre il 25° dell'omicidio. A questo link maggiori dettagli sul francobollo.
di Mons. Vincenzo Bertolone
Nella giornata di oggi l’Ufficio filatelico dello Stato della città del Vaticano metterà in circolazione un francobollo commemorativo dedicato a don Pino Puglisi, per ricordare il venticinquesimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia. Credo che di fronte ad una notizia del genere, mite, timido e riservato com’era, padre Puglisi si sarebbe lasciato andare ad un sorriso, il sorriso al quale non rinunciava mai e che dono’, come segno di coraggio e perdono, anche ai suoi carnefici, quella sera del 15 Settembre del 1993. Si disse allora, e si è ripetuto per tanto tempo, che chi lo uccise, e chi diede l’ordine di ammazzarlo, pensò di aver finalmente chiuso per sempre la bocca ad un uomo scomodo, ad un prete che dava fastidio perché aveva scelto di essere e fare il prete. In realtà non fu così, e lo dimostra anche questo francobollo, con l’omaggio che attraverso esso si rende alla figura del beato Puglisi. Sullo sfondo una chiesa, segno della fede e dell’obbedienza a Cristo e al Vangelo che lo ispirò fino alla fine. In primo piano la sua gente, la gente e soprattutto i bambini di Brancaccio, per i quali si spese perché, proprio attraverso l’insegnamento evangelico, trovassero la forza di difendere diritti e di camminare nella luce di Dio.
Poteva Cosa Nostra, ossequiosa del dio denaro e del potere, tollerare tutto ciò, perdendo di prestigio ed autorità? Non poteva. E lo uccise. Ma commise il suo errore più grande: Puglisi, come questo omaggio alla sua memoria dimostra, vive ancora. Ed ancora è punto di riferimento. Tocca a noi accoglierlo e seguirne l’esempio, ricordando le sue parole: “Venti, sessanta, cento anni... la vita”, diceva, ma “a che serve se sbagliamo direzione? Ciò che importa - spiegava - è incontrare Cristo, vivere come lui, annunciare il suo Amore che salva. Portare speranza e non dimenticare che tutti, ciascuno al proprio posto, anche pagando di persona, siamo i costruttori di un mondo nuovo”. Quel mondo, aggiungo io, che siamo chiamati a fare nostro e ad incarnare, con un sentimento contagioso che è capace di varcare confini e frontiere, proprio come fosse un francobollo.
Catanzaro, 5 febbraio 2018
di Mons. Vincenzo Bertolone
Nella giornata di oggi l’Ufficio filatelico dello Stato della città del Vaticano metterà in circolazione un francobollo commemorativo dedicato a don Pino Puglisi, per ricordare il venticinquesimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia. Credo che di fronte ad una notizia del genere, mite, timido e riservato com’era, padre Puglisi si sarebbe lasciato andare ad un sorriso, il sorriso al quale non rinunciava mai e che dono’, come segno di coraggio e perdono, anche ai suoi carnefici, quella sera del 15 Settembre del 1993. Si disse allora, e si è ripetuto per tanto tempo, che chi lo uccise, e chi diede l’ordine di ammazzarlo, pensò di aver finalmente chiuso per sempre la bocca ad un uomo scomodo, ad un prete che dava fastidio perché aveva scelto di essere e fare il prete. In realtà non fu così, e lo dimostra anche questo francobollo, con l’omaggio che attraverso esso si rende alla figura del beato Puglisi. Sullo sfondo una chiesa, segno della fede e dell’obbedienza a Cristo e al Vangelo che lo ispirò fino alla fine. In primo piano la sua gente, la gente e soprattutto i bambini di Brancaccio, per i quali si spese perché, proprio attraverso l’insegnamento evangelico, trovassero la forza di difendere diritti e di camminare nella luce di Dio.
Poteva Cosa Nostra, ossequiosa del dio denaro e del potere, tollerare tutto ciò, perdendo di prestigio ed autorità? Non poteva. E lo uccise. Ma commise il suo errore più grande: Puglisi, come questo omaggio alla sua memoria dimostra, vive ancora. Ed ancora è punto di riferimento. Tocca a noi accoglierlo e seguirne l’esempio, ricordando le sue parole: “Venti, sessanta, cento anni... la vita”, diceva, ma “a che serve se sbagliamo direzione? Ciò che importa - spiegava - è incontrare Cristo, vivere come lui, annunciare il suo Amore che salva. Portare speranza e non dimenticare che tutti, ciascuno al proprio posto, anche pagando di persona, siamo i costruttori di un mondo nuovo”. Quel mondo, aggiungo io, che siamo chiamati a fare nostro e ad incarnare, con un sentimento contagioso che è capace di varcare confini e frontiere, proprio come fosse un francobollo.
Catanzaro, 5 febbraio 2018
martedì 30 gennaio 2018
VATICANO: UN FRANCOBOLLO PER PUGLISI
CITTA' DEL VATICANO. L’Ufficio filatelico e numismatico dello Stato della Città del Vaticano ha reso noto che le prossime emissioni filateliche del 6 febbraio 2018 saranno dedicate alla Pasqua e al 25/mo anniversario della morte del beato don Pino Puglisi, assassinato nel 1993 dalla mafia. I bozzetti mostrano che il primo, realizzato dall’artista Raul Berzosa Fernandez, raffigura un Cristo risorto e benedicente ed è proposto in un foglio da 10 francobolli (dimensioni 177x106 mm), valore facciale 0,95 euro, tiratura massima 250.000 serie complete. La seconda emissione consiste in un minifoglio da 6 francobolli (dimensioni 130x110 mm) raffiguranti il beato Puglisi circondato dai ragazzi di cui si occupava nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove era nato il 15 settembre 1937. Si adoperò per strapparli dalla strada e la mafia sentendosi minacciata ne commissionò l’uccisione. Sullo sfondo la sua chiesa e in primo piano la dicitura: «La sera del 15 settembre 1993 don Pino Puglisi è assassinato a Palermo dalla mafia». Nel dépliant che accompagna i bozzetti vengono ricordate le parole di Papa Francesco: «È stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto». Il francobollo è realizzato dall’artista Marco Ventura. Il valore facciale dell’emissione è di un euro, la tiratura massima di 360.000 esemplari.
domenica 5 novembre 2017
DIOCESI DI PALERMO: SETTIMANA DEI GIOVANI NEL SEGNO DI PADRE PUGLISI
L’Arcidiocesi di Palermo, in vista del Sinodo dei Giovani che si terrà nell’ottobre 2018, propone una intera "Settimana dei giovani" dal 13 al 18 novembre 2017 nella quale - attraverso numerosi eventi - vuole incontrare i giovani e sollecitarli a una presa di coscienza del loro essere comunità in cammino in una realtà difficile come quella palermitana. Su tutto il territorio diocesano verranno predisposti dei centri di ascolto giovani ("tende").
La settimana si muove tutta nel segno di padre Pino Puglisi che fu un grandissimo educatore dei giovani e, tra l'altro, insegnante dal 1978 al 1993, anno dell'uccisione. In particolare sarà dedicata al sacerdote-martire ucciso dalla mafia la giornata del 14 novembre. Di mattina dalle 11 al teatro Golden si terrà un incontro-confronto con i ragazzi delle scuole superiori. Di sera dalle 21, sempre al Golden, un incontro-spettacolo con numerosi artisti (ingresso libero) che richiamerà alla memoria la "festa per 3P" che si tenne l'anno scorso, il 15 settembre, sul sagrato della cattedrale. L'iniziativa prende il nome "Teencontro" e ha già una pagina facebook
La Settimana dei giovani ha un programma articolato. Da segnalare la Lectio divina con l'arcivescovo Corrado Lorefice (giovedì 16 alle 21). Il clou sarà sabato 18 con tre marce che partiranno alle 20,30 dalla chiesa di S.Antonino, dalla chiesa della Catena e da Santa Lucia per arrivare alle 21,30 a piazza Bologni. Alle 22 è prevista la messa in cattedrale con l'arcivescovo e alle 23 si terrà il "GiovaniFest" sul sagrato della Cattedrale. Qui sotto le locandine dei due momenti della giornata dedicata a padre Puglisi. Maggiori info sul programma complessivo sul sito della diocesi
venerdì 20 ottobre 2017
21 OTTOBRE: FESTA LITURGICA DEL BEATO PUGLISI/LE INIZIATIVE
Il 21 ottobre ricorre nel calendario della Chiesa cattolica la memoria liturgica del Beato padre Pino Puglisi, proclamato martire il 25 maggio 2013. Si tratta della ricorrenza del Battesimo di Padre Puglisi (avvenuto nella chiesa di Santa Maria della Pietà alla Kalsa, dove di recente è stata affissa una lapide in ricordo). Non era possibile, infatti, scegliere la data del 15 settembre, giorno del martirio e del compleanno del sacerdote palermitano, poiché la Chiesa celebra, in quella circostanza, la memoria della Vergine Addolorata. In tutte le parrocchie, chiese e rettorie dell’Arcidiocesi verrà celebrata la Memoria obbligatoria, secondo lo schema riportato più sotto. Per la liturgia delle ore è stato scelto un brano in cui padre Puglisi riflette sulla testimonianza cristiana della fede: da questa al martirio "il passo è breve".
“La Messe è abbondante” è il tema della Veglia Missionaria 2017 che si svolgerà in occasione della Memoria del Beato don Giuseppe Puglisi. L’iniziativa organizzata dall’Ufficio missionario diretto dal diacono Sarò Calò, avrà luogo venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 21, in Cattedrale e sarà presieduta dall’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice.
Sabato 21 ottobre 2017, nella memoria liturgica del Beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, i diaconi don Angelo Di Pasquale e don Antonino Governale saranno ordinati presbiteri nel corso della solenne celebrazione Eucaristica per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice.
giovedì 21 settembre 2017
IL PAPA: OPPORSI IN OGNI MODO A MAFIE E CORRUZIONE
Papa Francesco ha incontrato la commissione nazionale Antimafia. Ricordati Falcone, Borsellino e Livatino (nel giorno dell'anniversario della morte). Elogi per le leggi sulla confisca dei beni, chieste nuove normative per aiutare i testimoni di giustizia.
domenica 17 settembre 2017
UN MUSICAL DI PAULICELLI PER DON PUGLISI
Michele Paulicelli (a destra) ha offerto un'anteprima di un brano in cattedrale alla fine della messa per padre Puglisi |
La bellezza della vita di don Pino Puglisi sarà il filo conduttore di un musical, che andrà in scena esattamente tra un anno, nel giorno del 25° anniversario del martirio del sacerdote palermitano.
venerdì 15 settembre 2017
BASSETTI: PUGLISI TRA I PADRI DI PALERMO
Veglia
di preghiera in onore di Padre Pino Puglisi
Palermo,
15 settembre 2017
Meditazione
di
S. Em. Card. Gualtiero Bassetti
Pubblichiamo il testo integrale dell'intervento del cardinale Bassetti per come è stato diffuso alla stampa. il presidente della Cei in piazzale Anita Garibaldi ha poi integrato o ridotto a braccio il testo sull'onda delle emozioni per la veglia e per le testimonianze ascoltate
BASSETTI: LA MAFIA HA UCCISO PUGLISI MA HA PERSO
Il cardinale Gualtiero Bassetti |
"Padre Puglisi è stato un figlio della Chiesa che parla e che non sta in silenzio, che non si inchina davanti alle case dei mafiosi, ma che si inginocchia davanti a Gesù Cristo crocifisso, di una Chiesa che dichiara pubblicamente: con la mafia non si convive. Sì, la mafia lo ha ucciso, ma ha perso. Don Pino invece ha vinto e la sua vita è per tutti un esempio". Ecco un articolo del cardinale Bassetti, presidente dei vescovi italiani, presente a Palermo per la veglia a piazzale Anita Garibaldi il 15 settembre 2017
venerdì 18 agosto 2017
UN CARTELLONE UNICO PER LE INIZIATIVE DEL 15 SETTEMBRE
Sulla memoria di don Pino Puglisi comincia a germogliare la pace. Tra le varie anime che in 24 anni hanno portato avanti, ciascuna secondo le proprie modalità e troppo spesso in aperto conflitto tra loro, l’insegnamento e la testimonianza del sacerdote martire, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, sembra essersi instaurato un dialogo produttivo. Nessuna dichiarazione di intenti, nessuna foto di gruppo a favore di telecamere, solo un manifestino con un fitto programma per celebrare il 24° anniversario dell’uccisione del parroco di Brancaccio in cui spicca un solo logo, quello dell’arcidiocesi di Palermo.
martedì 1 agosto 2017
IL VATICANO: UNA RETE CONTRO MAFIA E CORRUZIONE NEL NOME DI DON PUGLISI
Un'altra esplicita presa di posizione del Vaticano su mafia e corruzione, due mali che sembrano dilagare in Italia. E' allo studio una norma che possa permettere di estendere ai condannati per corruzione la scomunica che già ha colpito i mafiosi e che è stata ribadita da Papa Francesco durante il viaggio in Calabria nel 2014. Un passo avanti verso questo obiettivo arriva da un documento approvato dalla Consulta per la Giustizia del Vaticano. Dopo il "Dibattito sulla corruzione" svoltosi in Vaticano il 15 giugno scorso, da cui «è emersa la volontà di fare fronte comune contro le diverse forme di corruzione, crimine organizzato e mafia», appunto la Consulta sulla giustizia del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale costituirà «una rete a livello internazionale». «La Chiesa nel mondo è già una rete e per questo può e deve mettersi a servizio di tale intenzione con coraggio, decisione, trasparenza, spirito di collaborazione e creatività», si legge nel documento finale del summit.
Il documento, che è stato anticipato dall'agenzia Ansa, prende le mosse dal «No alla corruzione» che Papa Francesco ha affidato alla sua Rete mondiale di preghiera per il febbraio 2018, nel ricordo dell'omicidio del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire, «perchè coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione». «La Consulta internazionale sulla giustizia del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale - viene spiegato - orienterà quindi, a partire da settembre, le proprie iniziative guardando a tale impegno del prossimo anno».
«La corruzione, prima di essere un atto è una condizione: di
qui, la necessità della cultura, dell'educazione, dell'istruzione, dell'azione istituzionale, della partecipazione della cittadinanza», si afferma. La Consulta «non si ridurrà a pie esortazioni, perchè occorrono gesti concreti. L'impegno educativo esige, infatti, maestri credibili, anche nella Chiesa».
Secondo la Consulta, che riprende i contenuti del Dibattito
internazionale del 15 giugno svoltosi alla Casina Pio IV con
numerosi esperti internazionali, «non è credibile chi cerca
alleanze per privilegi, esenzioni, vie preferenziali o anche
illecite. Noi tutti diverremo irrilevanti, dannosi e pericolosi
se agiremo in questo modo. Non è credibile chi approfitta della
sua posizione per raccomandare persone spesso non
raccomandabili, sia sul piano del valore, sia sul piano
dell'onestà». Così, «l'azione della Consulta sarà educativa e
istruttiva, e si rivolgerà all'opinione pubblica e a molteplici
istituzioni per generare una mentalità di libertà e giustizia,
in vista del bene comune». E questo «soprattutto lì dove, nel
mondo, la corruzione è essa stessa sistema sociale dominante».
lunedì 17 luglio 2017
BORSELLINO E DON PUGLISI: I CRISTIANI CHE OFFRONO LA VITA
di Francesco Deliziosi
"Usciamo
stasera dai nostri egoismi, dai nostri cinismi, e sogniamo con Santa
Rosalia
il Regno di Dio tra di noi, una Sicilia diversa, una Palermo nuova,
che è alla nostra portata, che è nelle nostre mani.
Così pensavano già molti secoli fa i Padri della Chiesa, così pensava san Basilio, che diceva ai suoi cristiani che erano loro le mani di Dio, che ad operare nella storia era Dio per mezzo di loro. Basilio voleva dire ai suoi che la fede dei cristiani non è la passiva attesa di un miracolo, ma l’impegno umile, quotidiano, liberante, per fare un mondo nuovo. Lo dicevano, e soprattutto lo facevano, Paolo Borsellino e don Giuseppe Puglisi".
Così pensavano già molti secoli fa i Padri della Chiesa, così pensava san Basilio, che diceva ai suoi cristiani che erano loro le mani di Dio, che ad operare nella storia era Dio per mezzo di loro. Basilio voleva dire ai suoi che la fede dei cristiani non è la passiva attesa di un miracolo, ma l’impegno umile, quotidiano, liberante, per fare un mondo nuovo. Lo dicevano, e soprattutto lo facevano, Paolo Borsellino e don Giuseppe Puglisi".
Parole
dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, pronunciate a piazza
Marina per il tradizionale Festino della Patrona. L'accostamento di
Borsellino e don Puglisi è arrivato proprio alla fine del discorso
alla città che conclude la processione delle reliquie di Rosalia:
un'occasione solenne per ricordare due cristiani che hanno offerto la
propria vita qui e ora in nome di "un impegno umile e
quotidiano" ma "liberante" e in grado di creare "un
mondo nuovo".
E
proprio di questo impegno civile ma anche di fede parla l'ultimo
libro della giornalista Alessandra Turrisi ("Paolo
Borsellino, l'uomo giusto", edizioni San Paolo). Uno scavo nella
memoria di quanti sono stati veramente amici del magistrato ucciso in
via D'Amelio e lo ricordano con una serie di testimonianze inedite
come uomo dello Stato e padre affettuoso, magistrato ma anche "un
picciuttunazzo" (un ragazzone scherzoso), come lo definisce nel
volume don Cosimo Scordato.
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