Da tutta Italia a Palermo per ricordare don Pino Puglisi insegnante di religione e educatore dei giovani. Si rinnova così l’appuntamento con il Convegno nazionale dei direttori diocesani e regionali degli Uffici per la pastorale della scuola e l’IRC (insegnamento della religione cattolica): quest'anno è in programma a Palermo da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile 2019 sul tema: “Non c’era neanche la scuola media”-La responsabilità educativa nel cambiamento d’epoca.
martedì 2 aprile 2019
Insegnanti di religione da tutta Italia riuniti a Palermo per don Puglisi
Da tutta Italia a Palermo per ricordare don Pino Puglisi insegnante di religione e educatore dei giovani. Si rinnova così l’appuntamento con il Convegno nazionale dei direttori diocesani e regionali degli Uffici per la pastorale della scuola e l’IRC (insegnamento della religione cattolica): quest'anno è in programma a Palermo da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile 2019 sul tema: “Non c’era neanche la scuola media”-La responsabilità educativa nel cambiamento d’epoca.
domenica 31 marzo 2019
DON PINO RICORDATO ANCHE NEL MANTOVANO
Un momento di riflessione
sul martirio di don Pino Puglisi anche in Lombardia. "Santi e
risorti": questo infatti il tema scelto a Suzzara (provincia di
Mantova) per il percorso della Quaresima 2019. Una serie di incontri
su personalità esemplari della dedizione cristiana all'amore del
prossimo fino all'estremo sacrificio. Il percorso, coordinato da
monsignor Paolo Gibelli, coinvolge varie parrocchie della zona ed è
presentato in un programma che si apre con questa frase: "Ciascun
santo è un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di
Gesù Cristo e dona al suo popolo" (Gaudete et Exsultate 21).
L'incontro conclusivo, venerdì 5 aprile alle 21 (alla parrocchia
Santa Famiglia di Suzzara in via Papa Giovanni XXIII, n.2) sarà
dedicato al sacerdote-martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del
1993 e beatificato il 25 maggio 2013.
lunedì 4 marzo 2019
Si è spento Gaetano Puglisi
Il ricordo del fratello maggiore di don Pino, morto il 31 gennaio scorso, in questo articolo di una cara amica. Proprio oggi (4 marzo) avrebbe compiuto 88 anni
Maria Gabriella Ricotta
Il 31 gennaio scorso si è spento nella sua casa di Castelvetrano, Gaetano Puglisi, fratello maggiore del Beato Pino Puglisi. Aveva 87 anni. I funerali sono stati celebrati nella Chiesa Madre di Castelvetrano dal Vescovo di Mazzara del Vallo Domenico Mogavero, di fronte a numerosi amici e conoscenti.
Ma chi era Gaetano Puglisi? Tutti lo conoscevano come il fratello di Don Pino, ma per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o di sentirlo parlare di lui, della sua famiglia o di suo fratello, era un uomo semplice e vero, testimone e al contempo protagonista discreto, insieme alla sua famiglia, di una storia straordinaria.
Lorefice: fuori mafiosi e massoni dalle confraternite
Fuori i malavitosi, i mafiosi e i massoni dalle Confraternite della Chiesa: è il monito dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha pubblicato un decreto in cui stabilisce che non possono fare parte delle confraternita coloro che si sono macchiati di reati di stampo mafioso, che appartengono ad associazioni segrete contrarie ai valori evangelici, come la massoneria, così pure i condannati "per delitti non colposi con sentenza passata in giudicato".
"I confrati che siano interessati da provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, decadono dalla loro condizione di confrate - si legge nel decreto -, fino all’accertamento giudiziario della loro condizione".
DUECENTO RAGAZZI SICILIANI "INCONTRANO" DON PINO PUGLISI
Il gruppo dei 200 ragazzi siciliani davanti alla cattedrale |
Circa 200 ragazzi siciliani hanno ripercorso a febbraio 2019 i luoghi di don Pino Puglisi a Palermo. L'occasione era la "promessa", pronunciata poi in cattedrale, per iniziare il percorso di crescita religiosa all'interno del cammino previsto da Comunione e Liberazione. Dagli organizzatori riceviamo e pubblichiamo questo articolo che racconta la loro esperienza e conoscenza con don Pino.
domenica 6 gennaio 2019
Padre Puglisi e la lotta all'indifferenza: iniziativa dell'Ucsi
Pino Puglisi e Giovanni Bosco: due esempi di educatori che hanno saputo parlare al cuore dei giovani”.
Lo ha detto il giornalista Francesco Deliziosi capo redattore centrale del Giornale di Sicilia, allievo e amico di don Pino Puglisi e autore del libro “Don Pino Puglisi. Se ognuno fa qualcosa si può fare molto. Le parole del prete che fece paura alla mafia”, (Bur – Rizzoli) che è stato presentato nella chiesa Madre di Carlentini. Al parallelo tra i due educatori è dedicato un capitolo del volume con documenti inediti.
La presentazione introdotta e moderata dal giornalista Salvatore Di Salvo, presidente parrocchiale di Azione Cattolica, consigliere nazionale Ucsi e presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa è stata aperta con i saluti di don Salvatore Siena, parroco della chiesa Madre e la relazione della dottoressa Emanuela Favara, vincitrice di concorso per Magistrato ordinario che ha sottolineato l’impegno di don Pino Puglisi nell’espletamento del suo ministero sacerdotale.
venerdì 23 novembre 2018
SCORDATO: MISI IN GUARDIA PUGLISI POCHI GIORNI PRIMA DEL DELITTO
Da sinistra don Cosimo Scordato, Francesco Deliziosi, don Giovanni La Mendola e don Francesco Michele Stabile |
"Cercai di metterlo in guardia, quel suo tentativo estremo di aprire un dialogo con i mafiosi di Brancaccio, pur con motivazioni nobili, rischiava di essere frainteso e interpretato dai boss come uno sconfinamento, come uno sgarbo. E purtroppo temo che sia stato proprio così visto che quel nostro ultimo colloquio avvenne a pochi giorni dall'omicidio". E' commosso il ricordo di don Cosimo Scordato sull'incontro finale con l'amico don Pino Puglisi poco prima del delitto avvenuto il 15 settembre del 1993. Il sacerdote e i suoi collaboratori durante l'anno avevano subito minacce e attentati. Il parroco di Brancaccio non si era scoraggiato e dall'altare più volte si era rivolto agli autori delle aggressioni dicendo: "Parliamone, incontriamoci, perché non volete che i vostri figli abbiano una scuola?".
L'occasione per fare memoria del Beato, a 25 anni dalla morte, è stata la presentazione nella chiesa madre di Bagheria, giovedì 22 novembre, del libro "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" (Rizzoli) del giornalista Francesco Deliziosi che per la prima volta raccoglie scritti, omelie, lettere del sacerdote martire.
venerdì 12 ottobre 2018
MAZARA, SETTIMANA SU DON PINO
La cattedrale di Mazara del Vallo |
Da sabato 13 ottobre, e per una settimana, si terrà, presso la Cattedrale di Mazara del Vallo, una settimana di riflessione sul beato Pino Puglisi. Ricco il programma di iniziative promosso dal parroco don Edoardo Bonacasa che ha coinvolti tutti i gruppi parrocchiali.
Sabato, alle ore 18,30, sarà esposta una reliquia del beato (sino al 20) e sarà celebrata la santa messa; alle ore 19,30, chiesa San Giuseppe, “Le forme dell’amore”, una collettiva a cura degli “Artisti per padre Pino Puglisi” (la mostra rimarrà aperta dalle 16 alle 19).
Si prosegue lunedì 15: ore 9, gli alunni delle scuole superiori della città incontrano i responsabili del centro “Padre Nostro” di Palermo; alle ore 21, sala ottagonale, proiezione di un filmato sul beato Puglisi.
Martedì 16: ore 9, incontro degli studenti coi responsabili del centro “Padre Nostro”. Giovedì 18: ore 18, Cattedrale, preghiera nella memoria del martire Pino Puglisi.
Venerdì 19: ore 19,15, Cattedrale, appuntamento con la presentazione del libro “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto. Le parole del prete che fece paura alla mafia” (Bur-Rizzoli), con Francesco Deliziosi, autore del libro. Si tratta del volume che per la prima volta raccoglie gli scritti più significativi del sacerdote-martire tra cui molti inediti. Deliziosi è stato amico e allievo di don Pino e ha fatto parte della commissione diocesana che ha istruito la causa di beatificazione, collaborando anche col Postulatore.
La settimana si concluderà sabato 20, ore 9, sala ottagonale, estemporanea di pittura ispirata al beato; ore 18,30, santa messa.
venerdì 21 settembre 2018
PIGNATONE: IL SACRIFICIO DI DON PUGLISI HA CAMBIATO LA SICILIA
Affollata platea alla Sala del Tempio di Adriano a Roma per la presentazione del volume "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" (Bur-Rizzoli) del giornalista Francesco Deliziosi, organizzata dalla Regione Lazio. L'autore ha ripercorso i suoi 15 anni di amicizia con il sacerdote-martire di cui il Papa ha voluto commemorare i 25 anni dal martirio. Ricordi personali, dai banchi di scuola agli anni di Brancaccio, per ricostruire uno stile pedagogico originale, in tre fasi (l'ascolto, la vita comunitaria, la scelta della vocazione). Un metodo che, trasferito in un quartiere sotto il tallone della mafia, stava trasformando e liberando i cuori dal giogo dell'oppressione. Per questo la mafia ebbe paura e lo eliminò. Oggi, a 25 anni dalla morte, - ha sottolineato Deliziosi - dobbiamo analizzare la concretezza di don Pino, i suoi atti profetici eredità preziosa per tutta la chiesa (basti ricordare che cambiò il percorso delle processioni per evitare inchini sotto certi balconi e che sbarrò la strada ai politici collusi del quartiere).
venerdì 14 settembre 2018
LOREFICE: SU DON PUGLISI UN LIBRO RICCO E FECONDO
Per gentile concessione della casa editrice Bur-Rizzoli pubblichiamo la prefazione di mons. Corrado Lorefice al volume "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" del giornalista Francesco Deliziosi, che ha raccolto e commentato gli scritti più significativi del sacerdote-martire.
Mons.
Corrado Lorefice
A
venticinque anni dal martirio di padre Pino Puglisi giunge a tutti
noi un dono ricco e fecondo: si tratta di questo importante e
prezioso libro curato da Francesco Deliziosi, giornalista
palermitano, che è stato alunno prima e collaboratore poi di padre
Pino, particolarmente negli ultimi anni di vita, caratterizzati dal
suo ministero pastorale presso la comunità parrocchiale di
Brancaccio, laddove egli suggellò la sua esistenza con la palma del
martirio, offrendo la vita per il suo popolo, quale mite agnello
immolato ad immagine del Cristo.
mercoledì 5 settembre 2018
SAVAGNONE: PUGLISI, IL PRETE CHE ASCOLTAVA LA GENTE. LA CHIESA SPESSO NON LO SA FARE
Da sinistra Giuseppe Savagnone, Giuseppe Castronovo, Francesco Deliziosi |
Un libro che ridà voce a don Pino Puglisi, quella voce che i suoi assassini volevano spegnere. Ripercorrere i suoi scritti raccolti nel volume "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" è un modo per ravvivare la memoria e alla fine chiedersi: cosa posso fare io per essere degno del suo sacrificio?
E' la domanda che ha rivolto il professore Giuseppe Savagnone agli intervenuti alla presentazione del volume il 3 settembre scorso alla libreria Tantestorie di via Ariosto a Palermo. Era presente l'autore del libro, Francesco Deliziosi, il magistrato Nicola Aiello. Ha moderato l'incontro il titolare della libreria Giuseppe Castronovo. Ecco l'intervento del professore Savagnone.
venerdì 31 agosto 2018
SE OGNUNO FA QUALCOSA: 4 APPUNTAMENTI PER FARE MEMORIA DI DON PINO
Fare memoria del sacrificio, della fede e dell'impegno civile di don Pino Puglisi a 25 anni dall'omicidio di mafia. Ripercorrere la sua vita e i suoi scritti raccolti per temi: l'amore, l'amicizia, il perdono, la passione per il riscatto sociale degli emarginati... Analizzare il viaggio ormai prossimo di Papa Francesco a Palermo sulle orme di un sacerdote che come lui voleva una Chiesa povera e per i poveri. Indagare sull'eredità della prima vittima di mafia diventata martire della Chiesa. Sono alcuni degli aspetti che saranno approfonditi nelle presentazioni del volume "Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto" (Bur-Rizzoli) del giornalista Francesco Deliziosi con prefazione di mons. Corrado Lorefice. Ecco i prossimi appuntamenti per tutti gli amici di 3P tra Palermo e Siracusa:
La Festa dell'onestà a Palermo
Domenica 2 settembre
ore 11 – via Collegio del Giusino (traversa di corso Vittorio Emanuele) conversazione dell'autore con Giulio Pirrotta, tra gli organizzatori della "Festa dell'onestà" nel Cassaro Alto. In questa terza edizione della manifestazione anche altri momenti dedicati a don Pino:
Alle 15.30 Piazza Mediterraneo (Ballarò). Conversazione sul messaggio del Beato Puglisi a venticinque anni dal martirio, tra l’Arcivescovo di Palermo, Francesco Puglisi, Don Enzo Volpe, Maurizio Artale. Francesco Lombardo, Giovanna Analdi. Modera Alessandra Turrisi.
Alle 17.00 Villa Bonanno. Svelamento del cippo dedicato al Beato Giuseppe Puglisi, Martire e Medaglia d’oro al valore civile, alla presenza dei familiari del Beato, dell’Arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, del sindaco di Palermo, prof. Leoluca Orlando, del Consiglio Direttivo dell’Associazione Cassaro Alto.
Alle 21.00 Piano della Cattedrale. Proiezione del film L’ultimo sorriso di Rosalinda Ferrante e Sergio Quartana. Docufilm sulla vita e il messaggio del Beato Giuseppe Puglisi.
Lunedì 3 settembre
Alle 18 nella libreria Tantestorie di via Ariosto 27 a Palermo, il titolare Giuseppe Castronovo modera un incontro con l'autore e il professore Giuseppe Savagnone
Giovedì 6 settembre
Alle 18 nella sede di Libera Palermo (la Bottega della legalità di piazza Castelnuovo) incontro con l'autore e il responsabile per la Sicilia di Libera, Gregorio Porcaro, ex "comparroco" di don Pino a Brancaccio.
Venerdì 7 settembre
Alle 19,30 nella parrocchia Sacra Famiglia (viale dei Comuni 14) a Siracusa incontro con l'autore moderato da Salvo Di Salvo, presidente provinciale Ucsi (unione stampa cattolica), con un saluto di mons. Salvatore Pappalardo arcivescovo di Siracusa.
venerdì 24 agosto 2018
"SE OGNUNO FA QUALCOSA": UN VOLUME PER RIDARE VOCE A DON PUGLISI
In questa recensione si individua il volume "Se ognuno fa qualcosa", appena pubblicato da Bur-Rizzoli, come una "traditio" degli scritti e delle parole di don Pino, un modo per ridare voce al sacerdote-martire e non disperdere il suo insegnamento.
Patrizia
Danzè
«Non
ho paura delle parole dei violenti ma dei silenzi degli onesti”
diceva don Pino Puglisi, il “prete che fece tremare la mafia con un
sorriso” e che di mafia morì, divenendo martire in quanto
testimone di speranza, la virtù teologale nella quale confidò per
tutta la sua esistenza. «Defunto, benché morto parla ancora», si
legge di Abele nella Lettera agli Ebrei, una frase che padre Puglisi
amava ripetere, forse presago di quanto sarebbe avvenuto. Vita,
insegnamento e martirio di don Puglisi hanno infatti già arricchito
una consistente letteratura, di cui il bel volume di Francesco
Deliziosi, palermitano e caporedattore centrale del “Giornale di
Sicilia” e soprattutto allievo e figlio spirituale di don Pino
Puglisi, è un’ ulteriore testimonianza.
“Don
Pino Puglisi. Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” (Rizzoli)
non è un’agiografia, benché padre Puglisi sia stato dichiarato
beato dalla Chiesa e lo stesso Deliziosi abbia fatto parte della
commissione diocesana per l’istruzione della causa di
beatificazione e abbia collaborato col postulatore, monsignor
Vincenzo Bertolone, fino al riconoscimento del martirio da parte
della Chiesa. È invece, a venticinque anni dall’assassinio del
prete di Brancaccio per mano di Cosa Nostra, una “traditio”, una
“consegna” del magistero cristiano di don Puglisi a noi tutti e
in particolare ai giovani, che completa gli scritti di Deliziosi sul
religioso.
Nulla
come il silenzio degli onesti temeva don Puglisi, la cui parola
audace e “scandalosa” si levava limpida e ferma contro la cultura
del malaffare, con la «forza della mitezza e l’energia liberante e
risanante dell’Evangelo del Regno» (scrive Monsignor Corrado
Lorefice, arcivescovo di Palermo, nella prefazione). Dalla illegalità
e dalla violenza voleva salvare bambini e adolescenti, finché si era
ancora in tempo: 3P, il nomignolo con cui padre Puglisi era
conosciuto, credeva fermamente nella pastorale giovanile, esercitata
a Brancaccio, come prima a Godrano, un comune del Palermitano dove
era stato “confinato” nel 1970 dopo l’accusa d’essere un
“prete rosso”, e dove era riuscito a organizzare iniziative per i
bambini e “Settimane evangeliche” per le famiglie, per affrontare
il nodo più difficile: il perdono. Ne scaturì un’esperienza
fondamentale – scrive Deliziosi – per svellere le radici
dell’odio, assieme ad altri gesti simbolici e ad un modello di vita
con i quali l’allora giovane parroco si conquistò l’affetto
della comunità.
Sposo
di madonna Povertà, don Pino viveva una vita semplice, sobria,
frugale, alla quale si uniformò per condividere realmente con gli
ultimi, con i deboli, il pane e il vino, oltre che le parole giuste.
E se la casa popolare in cui viveva era spoglia, tuttavia i libri di
filosofia, di teologia, di sociologia la riempivano, perché la sua
“predicazione continua” (la stessa che provocò l’odium fidei
da parte dei boss di Brancaccio) si nutriva di quelle discipline,
come il libro di Deliziosi attesta, riportando i testi pronunciati da
don Puglisi, “maestro di preghiera” nelle sue omelie, nei suoi
incontri al Centro Padre Nostro da lui fondato a Brancaccio, nei
campi-scuola, nei convegni.
Povertà
personale per essere credibile e non solo credente (e scarpe bucate
ai piedi, insieme ad un logoro giubbino), ma ricchezza morale per
affrontare le vere sfide per la Chiesa ed esserne la coscienza
critica, combattendo collateralismi con i partiti, moralizzando feste
popolari e processioni, formando volontari, analizzando i bisogni del
territorio, denunciando il degrado, rendendo trasparenti i conti
della parrocchia, alimentando vocazioni. Il denso libro di Deliziosi
(molto belle le pagine documentarie dedicate alle letture dei Vangeli
di don Puglisi), restituisce tutto il suo spessore a questo alter
Christus, a questo prete “anti” ma esempio di fede e legalità,
ribelle e dolce, audace e mansueto, umile e colto, disincantato e
lucido, ma fiducioso nelle promesse di Dio tanto da amare i suoi
nemici, e da sorridere nel momento del sacrificio (come
testimonieranno i suoi killer, Grigoli e Spatuzza).
Gazzetta
del Sud 19 agosto 2018
LOREFICE: IL PAPA VIENE A SOSTENERE LA SICILIA
Ecco la lettera integrale in cui l'arcivescovo di Palermo delinea i temi della visita del Papa a Palermo il 15 settembre
Carissimi Fratelli e Sorelle,
ci stiamo preparando ad accogliere con spirito di fede, di profonda gioia e di filiale e fraterna gratitudine, il Vescovo di Roma, Papa Francesco, successore dell’Apostolo Pietro, che presiede nella Carità di Cristo tutte le Chiese, segno visibile e garante di unità.
Egli viene in Sicilia in visita pastorale nella ricorrenza del 25° dell’uccisione del Beato Martire Giuseppe Puglisi, «sacerdote del Signore, missionario del Vangelo, formatore delle coscienze e promotore della giustizia sociale» (Card. Salvatore Pappalardo).
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